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Dal 2001, anno nel quale la Commissione Europea ha pubblicato il Libro Verde, il tema della corporate social responsibility o “responsabilità sociale d’impresa” ha trovato spazi sempre più importanti di riflessione e sperimentazione, non solo tra le aziende e gli attori sociali, ma anche nelle Pubbliche Amministrazioni, sia a livello centrale che regionale. Di recente, con la Comunicazione 681 del 2011, A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social Responsibility, la Commissione Europea ha rilanciato il tema del comportamento responsabile delle imprese e ha rinnovato gli sforzi per promuoverlo, ritenendolo un fattore in grado di favorire una crescita economica sostenibile nel medio e lungo termine e correlandolo alla competitività. In particolare, rispetto al ruolo delle autorità pubbliche e di altri soggetti interessati, nella Comunicazione la Commissione afferma che “lo sviluppo della responsabilità sociale dovrebbe essere guidato dalle imprese stesse. Le autorità pubbliche dovrebbero svolgere un ruolo di sostegno attraverso una combinazione intelligente di misure politiche volontarie e, ove necessario, di regolamentazione complementare, per esempio per promuovere la trasparenza, creare incentivi di mercato per il comportamento responsabile delle imprese e garantire la rendicontabilità aziendale”.

La sensibilità manifestata dalle Regioni italiane verso il tema della responsabilità sociale e le numerose e eterogenee esperienze già realizzate singolarmente hanno portato, nel 2012, su proposta di Veneto e Liguria, al lancio del progetto interregionale “Creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa” al quale hanno aderito sedici Regioni italiane. Al progetto hanno aderito il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dello Sviluppo Economico - da diversi anni impegnati a livello centrale e internazionale nel promuovere e favorire la condotta responsabile delle imprese - e l’INAIL, che ha realizzato numerose iniziative e messo a disposizione incentivi in materia di responsabilità sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il progetto interregionale si è posto come obiettivo generale l’aumento della diffusione della responsabilità sociale tra le imprese attraverso il rafforzamento dell’azione di coordinamento e scambio tra PA e, in linea con questo obiettivo, i partner hanno ritenuto fondamentale inserire una linea di attività specificatamente dedicata alla definizione di indicatori condivisi per uniformare le modalità di valutazione della responsabilità sociale.

Parallelamente al progetto interregionale e in risposta alla Comunicazione della Commissione Europea è stato elaborato il Piano d’Azione nazionale sulla responsabilità sociale d’impresa 2012-2014, che ha visto operare, in qualità di Amministrazioni capofila, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nella fase di elaborazione del Piano le Commissioni “Attività produttive” e “Istruzione, Formazione, Lavoro, Ricerca e Innovazione” della Conferenza delle Regioni e Province autonome hanno manifestato, tra le altre, l’esigenza di razionalizzare e semplificare gli standard e i criteri elaborati autonomamente e strutturare un cruscotto di indicatori tali da rendere le PA allineate sul riconoscimento di organizzazioni e azioni “socialmente responsabili”. La piattaforma di azioni e indicatori ha anche l’intento di rendere gli indicatori utilizzabili nell’ambito di meccanismi premiali (incentivi, premi, sgravi, semplificazioni). Il Piano d’Azione nazionale ha accolto la proposta delle Regioni, dando esplicita rilevanza al tema nell’ambito di due obiettivi: Obiettivo “B” (“Sostenere le imprese che adottano la Responsabilità Sociale d’Impresa”) e Obiettivo “E” (“Favorire la trasparenza e la divulgazione delle informazioni economiche, finanziarie, sociali e ambientali” ).

In questo quadro e nell’ambito delle attività del citato progetto interregionale, è stato sviluppato, il piano di lavoro “PIATTAFORMA DI AREE, AZIONI, INDICATORI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA” E DOCUMENTI PROBANTI che ha portato all’elaborazione delle schede di seguito presentate. Le attività sono state realizzate grazie al contributo del Ministero dello Sviluppo economico - DGPIC - che ha incaricato l’Università di Genova (Responsabile scientifico prof. S. Cincotti, DiME - Dipartimento di Ingegneria gestionale e ricercatore Prof. Giovanni Lombardo ) - e alla collaborazione di tutte le Amministrazioni e Istituzioni aderenti al progetto interregionale.